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LA RIPRODUZIONE

Formazione delle coppie (Gennaio)

La formazione delle coppie è cosa assai delicata. Se le coppie sono già formate siamo già a metà dell’opera, ma se i soggetti sono ancora in voliera, dove hanno terminato la muta, maschi da una parte e femmine dall’altra, allora è il caso di organizzarsi per bene.

Il consiglio è quello di redigere una scheda per ogni soggetto, nella quale si riportano tutti i fattori di pregio e tutti i difetti, la linea genealogica, il comportamento dei genitori in fase di cova e tutti quei piccoli particolari che possano influenzare la stagione. Una volta stilate queste schede, si può procedere alla formazione delle coppie sulla carta, cambiando di volta in volta, finché non si raggiungono i criteri desiderati. Se i soggetti sono pochi, il problema non sussiste, perché per forza di cose ci dovremo accontentare di quello che abbiamo, ma se i soggetti sono tanti, allora ci sarà da lavorare, perché potremo provare e riprovare finché non raggiungeremo l’equilibrio desiderato. Una volta decise le coppie, bisognerà testare l’affinità di coppia, magari tenendo i due soggetti nella stessa gabbia per  osservarne il comportamento. Se non dovessero andare d’accordo, si possono tenere per alcuni giorni separati in gabbie diverse, ma poste in modo che si possano vedere. Nel più delle volte la cosa riesce, in pochi casi invece bisognerà cambiare la composizione della coppia.  Per l’accoppiamento, ci sono due pratiche:

 

1. La coppia fissa
2. Il cosiddetto maschio ballerino, cioè il maschio che feconda più femmine

 

Nel primo caso, che poi è quello che consiglio, ogni coppia sarà formata sempre dagli stessi soggetti, in modo da creare l’affinità di coppia, con conseguente diminuzione del fattore uova chiare.

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Nel secondo caso, avremo un maschio vigoroso che feconderà più femmine. Si dovrà provvedere pertanto a spostare giornalmente il maschio di gabbia in gabbia a seconda del grado di maturazione sessuale della femmina.

Questa pratica però non da sempre buoni risultati, per diversi fattori e molteplici accorgimenti da seguire:

1. Il maschio esaurisce facilmente la sua carica sessuale;

2. Siccome la fecondazione avviene nell’infundibulo o addirittura nelle ovaie e gli spermatozoo impiegano circa 24 ore per raggiungere l’infundibulo, e l’uovo poco più tempo per percorrere l’ovidotto, c’è la possibilità che se la deposizione avviene il giorno dopo alla copula, le uova siano sicuramente infeconde;

3. Possiamo inoltre sbagliare i tempi di accoppiamento tra i soggetti, unendo maschi pronti con femmine che hanno ancora bisogno di tempo.

4. Bisognerà tenere i maschi il meno possibile con le femmine per evitare l’affiatamento di coppia altrimenti il maschio sarà poi restio ad accoppiarsi con un’altra femmina e la femmina difficilmente accetterà il corteggiamento di un altro maschio;

5. Bisognerà tenere i maschi in situazione di penombra, per averli freschi e pimpanti nel momento del bisogno ed evitare che per la troppa foga di accoppiarsi si feriscano.

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Si capisce benissimo che nella seconda pratica, bisognerà far collimare diversi fattori che invece nella prima, risultano naturalmente assolti, con maggiori probabilità di uova feconde.

E’ bene tener presente in entrambe le pratiche, che la copula del canarino, è velocissima, dura pochi secondi e può avvenire in qualsiasi periodo della giornata, anche se i canarini preferiscono accoppiarsi al tramonto o alle prime luci dell’alba.

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Se l’allevamento si trova in locale chiuso, si può preparare i soggetti a partire da dicembre per formare le coppie a gennaio, bisogna però aumentare il fotoperiodo della luce in modo graduale a partire da novembre per arrivare a gennaio ad avere almeno 12/13 ore di luce per poi raggiungere le 14 ora in pieno periodo riproduttivo; diversamente se si alleva all’ esterno il periodo consigliato per gli accoppiamenti è marzo.
Mettere il pastone a giorni alterni per abituarli e tutti i giorni una volta che sono nati i pulli.
L'estro dei canarini viene incentivato dalle ore di luce a disposizione e devono essere almeno di 12 ore giornaliere.

Consentire un massimo di 3 cove all'anno, personalmente non vado oltre le 3 covate per evitare affaticamento alla femmina Importante!! durante le cove non bisogna mai spostare la gabbia dal posto dove si mette, inoltre evitare di disturbare la coppia con via vai continui nei paraggi della gabbia

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Materiale per il nido
Juta / Sisal / Fibra di cocco /; sconsigliato il cotone idrofilo perché si attorciglia alle zampe con il rischio di necrosi o di ribaltamento delle uova sul fondo della gabbia; mettere a disposizione il materiale quel tanto che basta a imbottire x metà il nido, togliere il materiale che verrà sparso per
la gabbia.
La deposizione delle uova avviene generalmente dopo circa 7 gg dall'accoppiamento e vengono deposte (una al giorno) nelle prime ore della mattina, può succedere che se la femmina è alla sua prima covata (ma anche alle adulte a volte) che tra la deposizione del primo e il secondo uovo ci sia un giorno di pausa, in genere vengono deposte dalle 3 alle 5 uova e l'incubazione comincia generalmente dal terzo uovo deposto.
L'incubazione dura 13-15 giorni (contare i giorni dalla deposizione del terzo), a schiusa avvenuta la femmina comincerà ad alimentare i pulli a partire dal giorno seguente; alcune femmine cominciano sin da primo giorno.

 

Ci sono due cose abbastanza importanti che andrebbero fatte prima e durante l'incubazione delle uova, ma bisogna manovrarle con cura, tramite l’uso di una pinza specifica, oppure con un cucchiaino di caffè oppure con le mani facendo la massima attenzione
 

1) La sostituzione delle uova
Ogni mattina, entro 4h dalla deposizione bisognerebbe sostituire l'uovo deposto con un uovo finto, alla deposizione dell'ultimo si possono rimettere le uova vere e togliere quelle finte.
Questa pratica viene fatta per permettere la schiusa nello stesso giorno o al massimo il giorno dopo, se non viene fatto c'è il rischio che i piccoli nascano con troppi giorni di differenza e gli ultimi nati corrono il rischio di rimanere schiacciati dagli altri piu grandi. Consiglio sempre di lasciare nel nido assieme alle uova vere un uovo finto, che permette ai pulli appena nati di appoggiarsi e rimanere leggermente sollevati, evitando il rischio di essere schiacciati, l’uovo finto si puo togliere quando hanno almeno 10 giorni di vita.

 

2) Speratura
La speratura è una pratica per sapere se le uova sono feconde o no. Al sesto giorno di incubazione, con una piccola torcetta , quando la femmina è fuori dal nido per alimentarsi, posizionare la torcetta vicino alle uova e verificare se sono state fecondate; se le uova sono state fecondate e all'interno c'è l'embrione lo si capisce perchè nell'uovo si intravedono i vasi sanguinei e appare rosso/arancio, segno che l'embrione sta crescendo in modo ottimale, se invece si intravedono distintamente ancora il tuorlo e l'albume è segno che purtroppo quell'uovo è chiaro e non fecondo

 

In teoria è un'operazione che bisogna fare anche verso il decimo/undicesimo giorno, per essere sicuri che l'embrione è prossimo alla nascita, se così fosse, l'interno dell'uovo non lascerà passare la fonte di luce della torcetta.
Purtroppo succede anche che nonostante l'uovo sia fecondo, l'embrione smetta lo sviluppo o peggio, che il pullo in procinto di bucare l'uovo muoia all'interno; le cause possono essere molteplici, dall'umidità ambientale o troppo alta o troppo bassa (ideale tra il 55% e il 65%) o per malattie batteriche trasmesse dalla femmina all'uovo stesso in fase di deposizione.
I maschi per i primi giorni si limiteranno ad imbeccare la femmina per poi occuparsi anche loro della prole.
Dal terzo giorno cominciare a mettere a disposizione l'uovo sodo (tutti i gg fino al 12-15 giorno di vita) e i piselli (usare quelli congelati e lasciarli scongelare prima di fornirli) e schiacciarli nel pastone (possibilmente senza le bucce), a parte i piselli è Importante!! non fornire verdura ne frutta nei primi 15/20 gg di vita dei piccoli.
I piccoli inizieranno ad uscire dal nido verso il 16° giorno per poi far ritorno per la notte, i pulli saranno completamente svezzati ed indipendenti dal 30°/35° giorno, quando sarà possibile separarli dai genitori.
Tener presente che la femmina comincerà quasi sicuramente a voler effettuare una seconda covata e ciò avverrà intorno al 18/20 giorni dalla nascita dei piccoli, inserire una griglia divisoria dove da una parte si mette un nido con dentro i pulli di circa 20 giorni, dall’altra parte si lascia la femmina e il maschio con il primo nido; in questo modo i genitori continueranno ad alimentare i pulli attraverso la griglia, senza che gli stessi disturbino la madre nella costruzione del nuovo nido.
Attenzione: prima di effettuare questa operazione, assicurarsi che i pulli siano impiumati, generalmente verso il 15° giorno di vita sono gia quasi completamente piumati e soprattutto che i pulli quantomeno si riescono a mettere a bordo nido da soli con le loro zampe; se questo non avviene evitare di separarli, altrimenti rischiano la morte perché non riuscirebbero a farsi imboccare dai genitori attraverso la griglia.

 

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